La Torà del giorno: Emòr (1)

21 1 L’Eterno disse a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli di Aronne e dirai loro: [263] “Nessuno [di voi] dovrà contaminarsi con un defunto del suo popolo 2 tranne che per un suo parente stretto da parte di sua madre o di suo padre, di suo figlio, di sua figlia o di suo fratello. 3 [264] [Quanto a] sua sorella vergine, sua parente stretta, che non sia [ancora] stata con un uomo, per lei potrà contaminarsi. 4 Un marito [però] non può diventare impuro tra il suo popolo [per la moglie defunta che, siccome non avrebbe dovuto sposarla] è causa della sua contaminazione. 5 [Per un defunto] non si dovranno fare tonsure sulla testa, non si dovranno radere gli angoli della loro barba e non dovranno fare incisioni sulla loro carne. 6 Saranno santi per il loro Signore e [265] non profaneranno il nome del loro Signore perché essi offrono all’Eterno [sacrifici arsi con] il fuoco, cibo per il loro Signore, e [perciò] saranno santi. 7 [266] Non dovranno prendere [in moglie] una zonà o [267] una chalalà. [268] Non prenderanno [in moglie] una donna divorziata da suo marito poiché egli [il sacerdote] è santo per il suo Signore. 8 [269] Voi lo considererete santo poiché egli offre il cibo del tuo Signore; egli sarà santo per te perché Io, l’Eterno, che vi fa santi sono santo. 9 La figlia di un sacerdote che si disonora prostituendosi [in questo modo] profana [il buon nome di] suo padre e dovrà essere bruciata col fuoco [non si tratta della pena del rogo. Vedi glossario].

10 Il sacerdote, colui che è maggiore [rispetto] ai suoi fratelli, sulla cui testa fu versato l’olio dell’unzione e le cui mani furono consacrate per indossare le vesti [sacerdotali], non dovrà lasciare scompigliata la [chioma della] sua testa né stracciarsi le vesti [in segno di lutto]. 11 [270] Non dovrà entrare [nella tenda in cui si trova] una persona morta [271] né potrà diventare [ritualmente] impuro a causa di suo padre e di sua madre. 12 Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Signore, poiché su di lui si trova la corona d’olio dell’unzione del suo Signore. Io sono l’Eterno. 13 [272] Egli potrà sposare una donna [solo] se è vergine. 14 [273] Non potrà sposare [nessuna di] queste: una vedova, una donna profanata o una prostituta, perché potrà prendere [in moglie] solo una vergine appartenente al suo popolo. 15 [274] Non dovrà disonorare la sua stirpe nel suo popolo poiché Io sono l’Eterno che lo rende santo"».

La Torà cantata
Sefer Vaikrà
vv. 21, 1 - 21, 15

Voce di Moise Levy
Commento del giorno sulla Torà

Parla ai sacerdoti, figli di Aharòn, e dirai loro... (Vaikrà 21, 1). Il Gaòn Rabbì Ariè Leb ha spiegato questo verso dicendo: “I Maestri c’insegnano che la santità dei Cohanìm - sacerdoti, proviene dal fatto che essi discendano da Aharòn. Nonostante ciò, dobbiamo sapere che non è sufficiente basarsi sul merito dei nostri padri, ma abbiamo il dovere di avere dei nostri meriti personali”. Il verso in questione allude proprio a questo. Parla ai sacerdoti, figli di Aharòn c’insegna che essi non devono accontentarsi di essere. figli di Aharòn perché tale affermazione è posta all’interno della frase Parla ai sacerdoti... e dirai loro Il Signore si rivolge direttamente a loro e da ciò s’impara che ognuno ha l’obbligo di purificarsi e di crescere spiritualmente consacrando la propria vita in modo tale da acquisire meriti propri.

Domenica 4 Iyyar 5784 - 12 Maggio 2024
Tallit e Tefillin: 4.22
Hanetz HaChama: 5.56
Termine lettura Shema: 8.30
Mincha Ghedola: 13.55
Tramonto: 20.42
Tre stelle: 21.24
Tehillim del giorno
Scansione mensile:
salmi 23 - 28

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Kitzur Shulchan Aruch del giorno
Scansione annuale: cap. 80, 46
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Le Mitzvot del giorno

POSITIVA 155 Rendere sacro il giorno di Shabbàt

Ricorda il giorno di Shabbàt per santificarlo

(Shemòt 20, 8) [31].